
Taj Mahal, Agra, India. Deutsch: Taj Mahal im indischen Agra. Español: Vista del Taj Mahal, Agra, India. Français : Le Taj Mahal, à Âgrâ, en Inde. Русский: Мавзолей Тадж-Махал, Агра, Индия. (Photo credit: Wikipedia)
Al vino italiano, sempre alla ricerca di nuovi sbocchi data la contrazione del mercato interno, si aprono interessanti scenari in Paesi fino a ieri poco interessati – anche per motivi religiosi – alle bevande alcoliche. L’India rappresenta una di queste opportunità, con un mercato che è aumentato di oltre il 22% negli ultimi tre anni grazie all’inizio della produzione di vini locali e alle importazioni favorite da un abbassamento dei dazi, oltre dall’apertura del commercio al dettaglio anche per gli alcolici.
L’argomento è stato al centro di un seminario rivolto agli imprenditori vinicoli, organizzato da Enopiave e dalla società di consulenza Gianesin Canepari & Partners di Asolo, tenutosi lo scorso giovedì 23 maggio presso la sede di Enopiave a Tezze sul Piave (TV). Nel corso dell’incontro gli esperti Alok Tiwari (Chief Operating Officer GC&P India) e Andrea Velati (Senior Expert GC&P, specializzato in International Business Development) hanno illustrato le potenzialità che il mercato indiano offre agli imprenditore del settore.
«Ritengo che l’India rappresenti una grande opportunità per i produttori di vino Italiani – ha detto Andrea Velati –. La nuova classe media di quel paese, 300 milioni di persone con trend in crescita, per la maggior parte giovane e con aspirazioni e gusti internazionali, rappresenta infatti già oggi un potenziale di 30 milioni di consumatori di vino. L’India è da sempre un paese ad alto consumo di alcolici, con oltre 400 milioni di confezioni consumate ogni anno e la birra, bevanda relativamente nuova nella tradizione indiana, ha già creato un enorme mercato di 160 milioni di confezioni all’anno, spinto soprattutto dall’accessibilità dei prezzi e dalla propensione al consumo di questa bevanda da parte dei giovani.
Il vino bianco frizzante – ha aggiunto Velati – è particolarmente gradito e credo che il nostro prosecco, vino fresco e leggero, potrebbe costituire un’ottima alternativa a spumanti e champagne. L’India ha quindi tutte le caratteristiche per diventare un importante mercato di distribuzione dei nostri vini, ma anche una terra dove è anche possibile avviare produzioni e imprese di questo settore in espansione.»
L’evento formativo rientrava nell’ambito della “Indian week”, organizzata dal 20 al 25 maggio da Gianesin Canepari & Partners.
Massimo Paccagnella
Discussione
Non c'è ancora nessun commento.