Il 4 giugno nella cornice del Festival dell’economia e’ cominciato ufficialmente il percorso che porterà alla costituzione del Biodistretto di Trento che vuole diventare il luogo di confronto fra produttori, amministratori e cittadini sui temi dell’ambiente , della salute e del rapporto fra città e campagna.
Il futuro biodistretto farà da cornice ad una situazione unica in Provincia e forse anche in Italia: 520 ettari coltivati in bio certificato, più di 100 aziende coinvolte e un trend di crescita fortissimo, il tutto nel contesto particolare e unico della città. Tutti gli attori importanti legati all’economia agricola sono presenti: Cantina Sociale di Trento, Società Frutticoltori Trento, Cantine Ferrari, Cesarini Sforza, vignaioli del calibro di Antonio Stelzer di Maso Martis e Federico Simoni di Maso Cantanghel, le cooperative sociali agricole , singole aziende come Maso ertis e La Gerla e Slow Food si sono impegnate nel progetto.
L’iniziativa vuole partire dalle buone pratiche agricole per ricostruire un legame forte fra città e campagna nel segno del rispetto reciproco che garantisca la tutela attiva del terreno agricolo inteso come risorsa non rinnovabile e patrimonio della comunità. Il convegno pubblico ha vauto come tema proprio il valore sociale che ricopre l’agricoltura attraverso il racconto delle esperienze delle tre cooperative Progetto 92, Villa Rizzi e Samuele.
Il Manifesto
Sebastiano Sanna
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