Il cibo low cost è l’unico settore a registrare un aumento delle vendite nel 2013 per effetto della crisi perché a differenza di quanto è accaduto per tutti gli altri settori, dall’abbigliamento alle automobili in cui gli italiani hanno rinunciato agli acquisti, per l’alimentare, questo oltre non è possibile, almeno oltre un certo limite, e si è invece verificato un sensibile spostamento verso i prodotti a basso costo per cercare comunque di risparmiare.
Con un aumento record del 9 per cento nell’ultimo anno ci sono oltre sei famiglie italiane su dieci (62,3 per cento) che hanno tagliato quantità e qualità degli alimenti privilegiando nell’acquisto prodotti offerti spesso a prezzi troppo bassi per essere sinceri, che rischiano di avere un impatto sulla salute. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Istat nell’annunciare la presentazione del primo Dossier sui prodotti alimentari a basso costo “I rischi dei cibi low cost” presentato a Bruxelles il 30 maggio in occasione del Forum internazionale “Piu’ Europa, piu’ politica agricola” sull’importanza di valorizzare l’agricoltura europea per garantire la sicurezza ambientale e alimentare dei cittadini, in vista della riforma della Politica Agricola Comune (Pac) dai quali l’Europa ci deve difendere.
Parallelamente negli anni della crisi si sono pero’ moltiplicati gli allarmi alimentari notificati dall’Italia all’Unione Europea addirittura del 26% come emerge dal Dossier. Il mercato del cibo low cost, cosa contiene, come viene prodotto e perché costa poco ma anche cosa guardare con attenzione per evitare rischi per la salute sono tutti temi affrontati dal dossier. Il Forum internazionale è stata anche l’occasione per svelare i “misteri” del cibo low cost spiegati da esperti che hanno sapientemente svelato cosa puo’ nascondere la modifica delle ricette (come la sostituzione dell’extravergine con l’olio di palma nei biscotti) oppure l’utilizzo di ingredienti di diversa qualità (nelle scatole fagioli secchi dalla invece di quelli freschi appena raccolti) o diversi metodi di produzione (come l’uso di cagliate industriali invece del latte per le mozzarelle) e molto altro ancora. Di fronte ad una escalation di truffe ed inganni sul cibo favorita dalla crisi, è importante investire sull’agricoltura europea anche per assicurare cibo in quantità e qualita’ adeguata alle esigenze dei cittadini.
Henry BORZI











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