Massimago dal toponimo latino “maximum agium”: il massimo benessere grazie alle fonti di acqua naturale. Siamo in Valpolicella e questo è il nome della cantina guidata da Camilla Rossi Chauvenet che dal 2003 ne ha preso le redini improntando la produzione al biologico. La cantina è un’accogliente casa di campagna che è diventata un atelier, uno spazio creativo su 30 ettari di vigneto dove le idee diventano realtà.
La varietà del suolo caratterizza la qualità dei suoi vini a produzione limitata. Da segnalare la recente realizzazione dell’unico fruttaio a impatto zero nel cuore dell’azienda, che permette all’uva di respirare, grazie a correnti naturali.
Abbiamo degustato: Magò brut rose’ millesimato
L’idea di creare questo vino nasce nel 2012, anno perfetto grazie alle condizioni di estrema siccità, ideale per avere un’acidità equilibrata. La sfida è stata poter aggiungere la bollicina agli aromi unici della Corvina Veronesee Rondinella
Una volta effettuata la vendemmia verso fine agosto le uve sono pressate immediatamente per ottenere il mosto che separato dalle bucce viene fermentato a freddo per circa due settimane. La presa di spuma avviene in vasche d’acciaio a temperatura controllata con lieviti selezionati per circa 5 mesi.
Tutto questo processo conferisce al vino aromi unici e complessità simili a quelle di un metodo champenoise.
Questo vino si presenta di un colore rosa antico con riflessi brillanti.
Un bouquet di note fruttate di fragola e buccia di pesca pervadono il naso e anche in bocca con presenta una discreta acidità. In generale conserva un buon equilibrio tra dolcezza e sapidità.
A tavola come consiglia Camilla, la combinazione perfetta può essere fiori di zucca fritti, freschi appena raccolti dal proprio orto. Ideale anche con salumi per un aperitivo e con carni grasse.
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