Il sole illumina i verdi prati, un lieve venticello fa danzare il frumento, le colline si rincorrono creando un quadro del Fattori, siamo in Toscana, terra del Chianti.
Qui si trova un’azienda in via di espansione, stiamo parlando dell’azienda Chigi Saracini. Azienda fondata nel XII secolo dalla famiglia nobile Marescotti, e poi il susseguirsi di matrimoni ha ingrandito sempre di più la proprietà, fino all’ultimo nobile proprietario il Conte Guido Chigi Saracini.
Persona stravagante ed eccentrica, appassionato di musica classica fino al punto di istituire un’apposita Accademia a Siena intorno agli anni trenta, dove le proprietà agricole sarebbero servite a mantenerla.
Il Conte non si curava molto delle varie proprietà, così alla sua morte intorno alla metà degli anni sessanta, l’Accademia comincia ad avere dei seri problemi di sostentamento rischiando di chiudere. A Siena, l’unico ente che realmente poteva fare qualcosa, ed è l’anima economica di Siena, è il Monte dei Paschi che acquisì anche tutti i possedimenti agricoli.
Nel 1985 crea una società che amministri questo patrimonio chiamata Amministrazioni Immobiliari, e di fatto l’azienda Chigi Saracini passa di proprietà alla banca. La svolta è avvenuta chiamando uno degli enologi più in vista nel panorama italiano: Carlo Ferrini. Nel duemila Ferrini attua dei grandi cambiamenti in azienda, si piantano ex novo venticinque etteri di vigneto, con Sangiovese, Carbert,Merlot.
Nel 2001, Chigi Saracini acquista Poggio Bonelli, azienda di proprietà di un notaio svizzero. Questo acquisto è strategico per l’azienda toscana, sia per questione d’immagine sia per questioni territoriali, poiché per orgoglio del Conte, nel lontano 1930, quando si istituì il territorio del Chianti Classico, e vennero gli ispettori del Ministero delle politiche agricole, del Governo fascista, il Conte li trattò con sufficienza, e così i suoi possedimenti rimasero fuori da questa delineazione viti-vinicola. Oggi, nel panorama dei vini italiani, Poggio Bonelli e Chigi Saracini, sono una realtà ben strutturata, con prodotti di qualità, riconosciuta dalla migliori guide di vini.
L’azienda Chigi Saracini presenta due line di vini: abbiamo Il Villa Chigi, vino prodotto in 110.000 bottiglie l’anno, composto dal 95% sangiovese e 5% da altri vitigni a bacca rossa (Cannaiolo,Colorino). Vino dal colore rosso rubino vivace, al palato risulta morbido e persistente, dai sentori di viola mammola, e di spezie. La vinificazione viene effettuata in tini di acciaio inox per dieci giorni a temperatura controllata (30C°).
Il vino di punta è il Poggiassai, vino prodotto in 47.000 bottiglie, composto da 85% Sangiovese e 15% Cabernet Sauvignon, per la produzione di questo vino si scelgono manualmente i grappoli migliori, praticamente a pianta uno o due grappoli. Vino con grande personalità, dal colore rosso rubino con riflessi violacei, dai sentori di violetta, vaniglia, dal gusto caldo, armonico e persistente. La vinificazione avviene in tini di acciaio inox , con macerazioni sulle bucce per venti giorni, e l’affinamento di diciotto mesi in barriques e sei mesi in bottiglia. A mio avviso è un vino da acquistare e tenere in cantina per berlo qualche tempo dopo, credo che dia il meglio dopo qualche anno, sviluppando con l’invecchiamento nuovi sentori.
Marco Lucentini
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