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MASO MARTIS, UNICO PRODUTTORE DI BOLLICINE TRA LE 50 NEW VOICES DI OPERAWINE 2026 

È stata svelata poche ore fa a Chicago, negli Stati Uniti, la nuova edizione di OperaWine, la première del Vinitaly che si propone, in sinergia con l’autorevole magazine Wine Spectator, di selezionare le cantine più blasonate e rappresentative d’Italia.
Un evento esclusivo che, a partire dalla lista appena ufficializzata, ha rinnovato le modalità di selezione, abbracciando il motto “qualcosa di vecchio, qualcosa di nuovo”.
La selezione di 150 cantine (lo scorso anno erano 130) sarà d’ora in poi organizzata in tre gruppi distinti: Legacy Icon, ovvero cantine storicamente significative (31 le selezionate per il 2026) che offrono un’eccellenza qualitativa costante e che fanno parte di OperaWine sin dalla sua edizione inaugurale del 2012; Classic, cantine classiche (69 quest’anno), leader con una solida tradizione qualitativa; e 50 cantine che saranno messe in evidenza ogni anno in base a un tema mutevole.

Per il 2026, i riflettori saranno puntati sulle New Voices, ovvero cantine fondate a partire dal 1990 che si distinguono per la loro capacità di qualità, innovazione e continua espansione della categoria dei vini italiani.
Tra quest’ultime, figura anche Maso Martis, la boutique winery trentina, regina del Trentodoc, che quest’anno compie 35 anni e da tempo si è affermata come uno dei produttori di Metodo Classico più blasonati d’Italia.
Maso Martis è l’unico produttore di bollicine tra le 50 New Voices e uno delle 5 cantine di Metodo Classico selezionate tra le 150 presenti nella prossima edizione di OperaWine, che andrà in scena a Verona l’11 aprile.

«Il processo decisionale relativo agli inviti a OperaWine ogni anno non è facile. Ci sono troppe cantine italiane eccezionali che meritano un riconoscimento ed è semplicemente impossibile includerle tutte nello spazio dell’evento – ha spiegato Alison Napjus, senior editor di Wine Spectator –. Ecco perché per il 2026 abbiamo collaborato con Veronafiere per ampliare la partecipazione, aumentando da 130 a 150 il numero delle cantine. Con questa espansione, abbiamo voluto introdurre anche qualcosa di nuovo. New Voices è il tema che abbiamo scelto per l’edizione 2026 e il nostro piano è quello di selezionare un tema diverso ogni anno, mettendo in evidenza le 50 cantine che meglio lo incarnano. Questa nuova struttura riflette la natura in continua evoluzione del vino italiano, portando ogni anno nuova vitalità a OperaWine. Ad esempio, OperaWine 2026 presenta 25 cantine che debuttano per la prima volta all’evento e 25 che tornano dopo anni di assenza».

È il caso di Maso Martis, che torna a essere protagonista del grand opening veronese per la seconda volta, la prima era stata nel 2020, edizione saltata causa Covid e riproposta nel 2021.

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